Il durissimo commento di Vittorio Feltri sulla proposta di Forza Italia sulla cittadinanza. Le parole del giornalista non lasciano spazio ad interpretazioni
Dopo aver detto la sua sul caldo tremendo di questi giorni smontando le teorie “del complotto, Vittorio Feltri è tornato a parlare e lo ha fatto in relazione alla proposta di Forza Italia di concedere la cittadinanza italiana automatica ai figli di immigrati dopo dieci anni di frequenza scolastica nel nostro Paese. Il giornalista non si è detto favorevole nel suo editoriale per Il Giornale.

Feltri e lo ius scholae: il commento
Rispondendo come di consueto ad un lettore de Il Giornale, Vittorio Feltri ha commentato la proposta di Forza Italia, partito capitanato da Antonio Tajani, di concedere la cittadinanza italiana automatica ai figli di immigrati dopo dieci anni di frequenza scolastica nel nostro Paese. “La proposta partorita da Forza Italia ha tutto il sapore di un rigurgito buonista di sinistra mal travestito da moderazione di centrodestra. Si chiama ‘ius scholae’ per non spaventare l’elettorato di centrodestra, ma è lo ius soli con una spruzzata di vernice azzurra”.
Secondo il giornalista la cosa peggiore della proposta è la tempistica con la quale questa è venuta fuori: “[…] Proprio adesso che la sinistra è stata sonoramente bocciata dagli italiani per aver sostenuto simili scempiaggini, ecco che Forza Italia decide di riesumare la questione, come se l’Italia non avesse problemi ben più urgenti da affrontare. Ricordiamo a questi illuminati progressisti camuffati da liberali che l’Italia è già il Paese europeo che concede più cittadinanze ogni anno. Evidentemente, non è ancora abbastanza. Vorrebbero che la cittadinanza fosse infilata d’ufficio nello zaino insieme alla merendina e al diario scolastico. Ma la cittadinanza non è un gadget, né un premio di consolazione“.
“La cittadinanza va meritata”
Per Feltri concedere la cittadinanza è qualcosa di veramente molto importante in quanto si tratta di un “riconoscimento formale e sostanziale di appartenenza a una Nazione, un patto implicito e profondo, che deve essere meritato e dimostrato nel tempo, non semplicemente ‘maturato’ come i punti fedeltà del supermercato. I figli di immigrati che studiano in Italia godono degli stessi diritti degli studenti italiani. Nessuno viene discriminato perché non ha il passaporto tricolore. Non scherziamo. Nessuno viene privato dell’istruzione, della sanità, del sostegno pubblico. La differenza sta soltanto nel diritto di voto […]”.
Per questa ragione Feltri ha concluso su Il Giornale: “La cittadinanza va guadagnata, non elemosinata. Va meritata e non ottenuta in omaggio. […] Cari signori di Forza Italia, se volete inseguire la sinistra sui suoi terreni, fatelo pure. Ma non stupitevi se gli italiani non vi seguiranno”.